Leopold Pollack, decorazioni e arredi

Originario di Vienna, Leopold Pollack (1751-1806) si trasferì a Milano nel 1775, all’età di ventiquattro anni, già forte di una solida formazione culturale. Nominato subito “cassiere di fabbrica” dello Stato, entrò a far parte del cantiere artistico-architettonico guidato da Giuseppe Piermarini (1734-1808), di cui divenne ben presto allievo, collaboratore e, successivamente, assistente aggiunto presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, fondata nel 1776. Nel 1786 ottenne la cattedra di Elementi di Architettura.
Nel corso della sua carriera, collaborò con Piermarini in importanti cantieri come Palazzo Greppi, Palazzo Belgiojoso e l’Università di Pavia. Di quest’ultima, è interamente sua la progettazione del Teatro Astronomico, realizzato nel 1787. Rispetto al maestro, Pollack dimostrò una maggiore propensione per l’ornato e una spiccata sensibilità per gli effetti monumentali e scenografici.
La sua opera più rappresentativa è senza dubbio Villa Belgiojoso, conclusa nel 1793. L’edificio, successivamente acquistato dallo Stato nel 1802 per diventare residenza del viceré Eugenio di Beauharnais, è un elegante esempio di neoclassicismo neopalladiano, con influenze di gusto francese. Parte integrante del progetto è il giardino all’inglese, tra i primi introdotti in Lombardia, dopo l’esperimento pionieristico di Piermarini nella Villa Arciducale di Monza.
Negli anni seguenti, Pollack si dedicò con particolare successo alla progettazione di residenze come Villa Casati a Muggiò, Villa Pesenti Agliardi a Sombreno e Villa Amalia a Erba, tutte realizzate tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo successivo.
Con l’arrivo dei francesi a Milano e le dimissioni di Piermarini, Pollack fu inizialmente designato come suo successore alla direzione della Scuola di Architettura, ma fu presto rimosso per i suoi legami con il precedente governo austriaco.

Oltre all’architettura, Pollack si interessò anche all’arredamento: progettò interni con decorazioni e mobilio. Un nucleo significativo di questa sua attività, tutt’altro che marginale, è testimoniato da una serie di disegni acquerellati conservati presso il Gabinetto dei Disegni delle Civiche Raccolte d’Arte del Comune di Milano.
Si tratta di progetti per interni, realizzati tra gli ultimi anni del Settecento e i primi anni del secolo successivo. Le tavole illustrano ambienti ben studiati, come biblioteche con alte librerie, salotti con caminiere intagliate e dorate, divani e panchetti rivestiti di velluto, stampe incorniciate alle pareti, consolle d’appliques, raffinate tende di seta bianca con rosse bordure. Tra questi è di particolare interesse il progetto per una camera da letto. Due volte a botte con decoro a losanghe dividono l’ambiente. Pochi ma raffinati gli arredi: un secrétaire con quattro poltrone e il letto alla francese incorniciato da un baldacchino sorretto da colonne con capitelli corinzi. Nel disegno è specificato il trompe l’oeil che simula un’apertura ottagonale verso un cielo dipinto.
Non sappiamo a quale residenza fossero destinati questi progetti, ma il loro linguaggio decorativo, colto ed equilibrato, che unisce elementi neoclassici a suggestioni dello stile Impero, rivela un gusto raffinato e consapevole. Questi disegni mostrano come Pollack non sia stato solo un architetto, ma anche un abile decoratore e un interprete attento del gusto e dello spirito del suo tempo.

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