Nicola Carletti e Rinaldo Pellegrini, Finimento di dieci poltrone, 1754. Legno intagliato e dorato.
Già Firenze, mercato antiquario.
Presso l’archivio Corsini a Firenze sono conservate numerose filze di documenti relativi al palazzo che il cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770) e il fratello Bartolomeo (1683-1752) acquistarono nel 1735 dopo la salita al soglio pontificio dello zio Lorenzo (1652-1740) col nome di Clemente XII. Rimarrà di proprietà della famiglia sino al 1883, quando fu venduto allo Stato italiano; oggi vi hanno sede la Galleria nazionale d’arte antica e l’Accademia dei Lincei. L’archivio è stato studiato da Enrico Colle che ha pubblicato la trascrizione di parte delle carte relative ai lavori di decorazione e arredamento eseguiti per i Corsini a metà Settecento e alcune immagini fotografiche degli ambienti del palazzo, parte stessa dell’archivio, in cui si vedono in-situ i mobili settecenteschi poi dispersi.
Nel 2007 alcuni di quegli arredi furono dispersi sul mercato antiquario fiorentino. Si tratta di un gruppo di poltrone, in parte visibili in una delle fotografie storiche, intagliate e dorate ispirate ai repertori della Rocaille internazionale e rivestite da un fastoso tessuto ricamato intonato alla tappezzeria delle pareti. Mobili di eccellente fattura e straordinario stato di conservazione sia per la parte lignea sia per quella tessile risalente alla metà del Settecento, conservate per secoli nel palazzo romano protette dalle originarie “coperte di corame”.
Un’ipotesi sul nome del loro autore emerge leggendo i documenti dell’archivio Corsini. Sebbene siano almeno quattro gli artigiani alle prese attorno alla metà del secolo con finimenti di sedie per il palazzo della Lungara (Tommaso Cleri, la bottega dei Corsini, Nicola Carletti e Giovanni Battista Dionisi), l’unico che fornisce, nell’inverno del 1754, un gruppo composto da dieci sedie “grandi” di cui si specifica “fatte alla francese” è Nicola Carletti (Archivio Corsini, Firenze, 1754, G.61, c.63). E le poltrone di cui si scrive sono con ogni evidenza per misure d’insieme, disegno ornamentale e forza dell’intaglio, un’interpretazione tutta romana della delicata e un poco cicisbea Rocaillefrancese.
Pochi mesi più tardi, nel febbraio del 1755 il doratore Rinaldo Pellegrini presenta un conto “per avere indorato con oro zecchino li fusti intagliati di dieci sedie alla francese di giusta grandezza” (Archivio Corsini, Firenze, 1755, G.61, c.63). Mancano nell’archivio, almeno stando alle trascrizioni pubblicate da Colle nel 2004, notizie sul prezioso “pallio”, ossia il tessuto in broccato giallo e velluto di seta rosso ricamato in filo d’argento ancora oggi apprezzabile in tutto il suo splendore. Ulteriore traccia di questa commessa potrebbe essere il conto del “coramaro” che fornisce, nell’estate del 54, dieci “coperte di sedie in corame giallo” (Archivio Corsini, Firenze, 1754, G. 59 c. 44), anch’esse giunte sino ai giorni nostri.
Nicola Carletti fu, attorno alla metà del secolo, un intagliatore attivo per alcune delle famiglie romane più in vista. Tra il 1754 e il 1759 lavora per il palazzo dei Corsini; dal 1765 al 1769 è attivo per il palazzo del principe Flavio II Chigi come testimoniano numerosi pagamenti conservati presso l’Archivio Chigi della Biblioteca Vaticana studiati da Alvar González-Palacios relativi a tavolini, sedie, “sofà”, trumeaux e altri mobili sempre intagliati. Provenienti dalla collezione Chigi sono la sedia e il sofà pubblicati da Goffredo Lizzani nel 1970 che l’autore attribuisce proprio a Carletti. Mobili in cui l’intaglio ispirato alla Rocaille francese è, come nelle poltrone Corsini, caratterizzato da una ricchezza ornamentale sovrabbondante e da un intaglio deciso e possente.
Bibliografia: E.Colle, Al servizio dei principi: regesto degli artigiani romani attivi per i fratelli Neri Maria e Bartolomeo Corsini, in «Antologia di Belle Arti», Nuova serie, nn. 67-70, Studi romani I, 2004, pp. 51-74
A.González-Palacios, Tracciato per il mobile romano. In: Il tempio del Gusto, Roma e il regno delle due Sicilie, Milano 1984, Tomo I, p. 67
G.Lizzani, Il mobile romano, Milano 1970, p. 39
E.Borsellino, Palazzo Corsini alla Lungara. Storia di un cantiere, Fasano, 1988