Il ritrovamento di questo brano di letteratura odeporica si deve ad Arnalda Dallaj che gentilmente me lo segnalò alcuni anni fa. Il viaggiatore spagnolo Juan Andres (1740-1817) è ammesso nel 1791 alla corte arciducale – prima a Milano poi a Mantova. Rimase in particolar modo affascinato e descrisse con una certa precisione la “magnifica biblioteca” dell’arciduchessa Maria Beatrice d’Este nel palazzo di Milano.
L’esistenza di questa biblioteca non è nota agli studi e questo brano è l’unica menzione di un ambiente che andò perduto – il contenuto disperso – nel 1796 quando gli arciduchi lasciarono Milano all’arrivo di Napoleone, quando il palazzo fu saccheggiato e trasformato in accampamento dell’Armata d’Italia. Vale la pena riportare senza alcun commento questo brano tratto dal volume Cartas familiares del abate d.Juan Andres à su hermano d. Carlos Andres (Madrid, 1786-1793, Tomo I, p. 106 e sgg.). In forma di lettera reca la data “Mantova, 6 Ottobre 1791”:
“Si, ho visto la sua magnifica biblioteca, ho avuto la fortuna di entrare in quel Augusto santuario delle Muse e delle Grazie, ho goduto dell´onore inestimabile di esservi introdotto dalla stessa divinità che lo presiede. Sarà eternamente indelebile nella mia memoria e nel mio cuore quel giorno in cui la S.A.R. si è degnata di ricevermi ed onorarmi con le più lusinghiere espressioni della sua innata bontà.
La sua estrema modestia nasconde quello che può e deve essere elogio del suo talento e della sua cultura ed erudizione e mantiene la sua notabile biblioteca lontana dell´avida curiosità dei molti che vorrebbero vedere questa augusta opera. La fortuna ha voluto che lei fosse più indulgente con me ed ebbe la cortesia di introdurmi e accompagnarmi aprendo librerie, prendendo libri, raccontandomi i segreti e mostrandomi tutto senza nessun riserbo. Quanta eleganza e squisitezza negli scaffali e in tutti mobili di graziosa semplicità! Il luogo non è molto spazioso, è ridotto a due stanze completamente occupate da librerie che incantano la vista per la varietà, senza stancarla con la confusione. Come il gabinetto accessibile solamente a S.A. che vuole in tutto fare da sola senza l´intervento di nessuno, la scala movibile per prendere i libri in alto, la sedia e gli altri mobili che possono spostarsi, il tutto è di estrema leggerezza, ma solido e sicuro, non vi è niente di puro ornamento ne ozioso lusso; tutto è pronto per l´onesto intrattenimento ed utile istruzione della sua augusta persona. Se tocchi una molla si apre uno scaffale, se tiri un’assicella si forma un leggio per i grandi volumi, i quali diceva S.A. non voleva leggere per interi, ma consultare alcuni passaggi in particolare. Tirando altre assicelle appaiono mappe geografiche dove vedere i paesi che si desidera senza dover sfogliare uno o più volumi per trovare quel che si cerca, e così via altri ingegnosi artifici che danno facilità e comodità a S.A. e ai suoi studi; ed il tutto ha la gloria di essere frutto della sua invenzione, prodotto della sua sovrana e ricca mente.
Ancora più preziosa della parte materiale è la parte formale della biblioteca. Cominciando dalle Bibbie, sorvolando alcune più comuni, possiede quella chiamata Maguntina del 1462, la Sistina del 1590, la Clementina del 1592 e la Poliglotta di Arias Montano. Le più belle edizioni della Francia dei tempi di Luigi XIV; e tutte le più stimate di questo secolo, latine, italiane, francesi, spagnole, inglesi e tedesche. Ricchissime collezioni di libri di musei di medaglie e antichità, costosi per le incisioni; ed anche un´altra ugualmente ricca di volumi di storia naturale, dei corsi di fiumi, di topografia ed atlanti geografici. Consistente la collezione di opere diplomatiche e genealogiche riccamente illustrate. Un´altra di tutti viaggi famosi fino ai nostri giorni, corredata da stampe, molte delle quali illuminate. Grandi e numerosi volumi di arti liberali e meccaniche con le loro illustrazioni corrispondenti. Una preziosa collezione di disegni ed incisioni dei migliori autori italiani, tedeschi, fiamminghi, spagnoli, francesi ed inglesi; di questi ultimi si contano intorno a 1600 opere. Ma è quella di storia, forse, la meglio provvista: storia antica e moderna, storia generale e particolare, alcuni atti di accademie e diari di letteratura. Innumerevoli libri di poesia ed eloquenza in quasi tutte le lingue colte, i più famosi ed i classici. Una selezione di elementi di scienze, di vocabolari ed enciclopedie. Numerosi libri sulla educazione e molti e buoni libri spirituali e devoti.
Le molte lingue che S.A. conosce gli danno facilità per assaporare tutti i libri che possiede non solo italiani, francesi o latini, ma anche inglesi e tedeschi. Solamente di inglesi c´è un grande scaffale ed inoltre un elegante cassetto con forma di libro che racchiude libri in miniatura di squisita stampa dei poeti inglesi, formando una piccola biblioteca portatile per essere trasportata dove si voglia senza scomodità e senza pericolo di rovinare i libri.
In generale, è tutto questo quel che posso dirti di quello che ho visto e sentito nella istruttiva e piacevole biblioteca della coltissima ed adorabile Principessa. In questo gabinetto impenetrabile, riposo e sollievo delle sue occupazioni politiche e domestiche, passa tutte le ore che le lasciano libere il governo dei suoi stati e l´educazione dei suoi figli, dei quali si occupa con tenacia e intelligenza. Questo è il luogo dove ebbi l´inspiegabile piacere di trascorrere una mezz´ora in compagnia della rispettabile Principessa, alla quale sarò grato eternamente. Qui ho imparato molto di più che in lunghi anni di Studio nelle più importanti biblioteche: come possono confluire maestà, clemenza ed affabilità, sublimità d´ingegno e vastità di conoscenze con un discreto riserbo ed rispettabile modestia e quanto possano ingrandire un trono le virtù private e la cultura personale.
Inoltre mi fece l´inestimabile onore di portarmi a conoscere i suoi figli, che alla nobiltà della loro nascita uniscono la gentilezza del loro bel portamento, nonché tutta la cultura prodotto di una attentissima educazione, più evidente nell’ arciduca Francesco, chi per età e conoscenza partecipò in alcuni momenti della conversazione. Anche S.A.R., l´arciduca Ferdinando, loro Augusto padre, mi onorò con dimostrazioni della sua bontà, ed ebbi la fortuna di trovarmi in mezzo a quella famiglia e godere di uno spettacolo delizioso e tenero. Una famiglia regale delle più importanti di tutta Europa piena de dignità, di umanità e delle migliori virtù; un padre amorevole ed indulgente prendendo per mano e giocherellando con i suoi figlioletti; una madre dolce, attenta baciandoli teneramente e dandogli opportune istruzioni; gli amorevoli figlioletti affettuosi e rispettosi dividendosi tra padre e madre, attaccati amorosamente al padre, baciando la mamma, ascoltando l´uno e l´altra con rispetto e amore e respirando un ambiente di allegria e gentilezza. Ed io contento e felice in mezzo a tale compagnia, spettatore di questa scena che penetrava nel mio cuore facendomi versare dolci lacrime di inspiegabile tenerezza, riempendomi di una nuova e sconosciuta gioia.
Dopo simile piacere non sono in grado di parlarti d´altro e metto fine a questa lettera, col desiderio di restare quanto mi sia possibile nella deliziosa illusione di trovarmi in così grata ed onorevole compagnia.”
Traduzione di Maria Isabel Romero Campuzano